Ansia, facciamo chiarezza

Pubblicato il 25 gennaio 2024 alle ore 17:53

L'ansia è un'emozione molto diffusa nei bambini e negli adolescenti, oltre che negli adulti. La troviamo in tutte le culture e, nella maggioranza dei casi, ha un carattere transitorio. Quante volte ci siamo sentiti ansiosi, magari prima di fare un esame importante, un colloquio di lavoro, una gara a cui tenevamo particolarmente? La risposta sarà certamente, molte volte!

Già, l'ansia è un'esperienza universale, tutti nella vita, prima o poi, si trovano a farci i conti, ma questo non significa certo che soffriamo tutti di un disturbo d'ansia!

Iniziamo allora a fare un po' di distinzione tra ansia, paura e fobia.

La paura si riferisce alla reazione emotiva che proviamo di fronte a uno stimolo che è oggettivamente pericoloso; la fobia e l'ansia invece, si riferiscono alla reazione emotiva provata quando l'oggetto o la situazione non sono oggettivamente pericolosi.

Un'altra grande differenza riguarda: la frequenza, se la reazione emotiva è eccessiva, si verifica molto spesso e non ci dà tregua; l'intensità e la durata. In questi casi è bene accendere un campanellino d'allarme e rivolgersi a uno specialista.

Ma come si manifesta l'ansia?

Innanzitutto è bene dire che i sintomi ansiosi dei bambini sono molto simili a quelli degli adulti e comprendono sintomi fisici, comportamentali e cognitivi.

Tra i sintomi comportamentali molto spesso troviamo l'evitamento, ossia il tentativo di evitare le situazioni per noi ansiose, ma non sempre questo è possibile.

Quando non è possibile scappare da una situazione, quali sintomi comportamentali possiamo notare nei nostri bambini? 

Qui i bambini davvero usano tutta la loro fantasia, dobbiamo essere noi adulti attenti osservatori e captare comportamenti inusuali. 

Potremmo quindi osservare: evitamento di compiti che il bambino reputa difficili per paura di sbagliare, fare frequenti cancellature durante lo svolgimento di un compito; piangere, rosicchiarsi le unghie, nascondersi o rimanere in disparte durante un'attività, mettersi in mostra o fare il pagliaccio.

Questi sono solo alcuni dei comportamenti che il bambino potrebbe mostrare in situazioni che lui reputa pericolose.

Per quanto riguarda i sintomi fisici, i più frequenti comprendono: aumento della sudorazione, tensione addominale, rossore in viso, bisogno urgente di urinare, disturbi gastrointestinali, tremori.

Per quanto riguarda i sintomi cognitivi, possiamo riconoscere dei pensieri tipici che i bambini ansiosi spesso hanno. Questi pensieri ruotano attorno ai devo: "devo riuscire bene altrimenti...", "devo essere approvato da tutti altrimenti..."; oppure a pensieri del tipo : "sono stupido", "non valgo nulla"; importanti sono anche i pensieri di catastrofizzazione: "potrebbe accadermi qualcosa di terribile", "potrebbe accadere qualcosa di terribile a mamma e papà".

 

Quando ci accorgiamo che l'ansia è eccessivamente presente nelle nostre giornate o in quelle dei nostri figli, che la reazione emotiva è sproporzionata rispetto alla situazione e che mettiamo in atto comportamenti di evitamento per fuggire a situazioni che ci generano ansia, allora è bene rivolgersi a un professionista che certamente ci saprà aiutare a ridurne i sintomi.

 


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